Un’altra 𝐒𝐞𝐧𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐅𝐚𝐯𝐨𝐫𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞 al Contribuente!

A seguito della 𝐕𝐞𝐫𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐅𝐢𝐬𝐜𝐚𝐥𝐞 da parte della Guardia di Finanza nei confronti della Contribuente, dalla quale emergevano operazioni soggettivamente inesistenti effettuate attraverso l’interposizione di soggetti fittizi, privi di reale consistenza e struttura, l’Agenzia delle Entrate aveva notificato un Avviso di Accertamento. La contribuente aveva, successivamente, promosso la 𝐓𝐫𝐚𝐧𝐬𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐅𝐢𝐬𝐜𝐚𝐥𝐞, sottoscritta dall’Amministrazione Finanziaria e con avvenuta omologazione di Concordato Preventivo comprensivo. Le parti avevano quindi chiesto una 𝐒𝐨𝐬𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐢𝐮𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨 al fine di attendere l’effettivo riparto delle somme.

La Cassazione ha precisato che l’istituto della Transazione Fiscale consente il pagamento in misura ridotta o dilazionata del Credito Tributario privilegiato (debiti con il Fisco) e di quello Chirografario. I due effetti tipici derivanti dal perfezionamento della 𝐓𝐫𝐚𝐧𝐬𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐅𝐢𝐬𝐜𝐚𝐥𝐞, che presuppone l’accettazione della relativa proposta da parte dell’Amministrazione Finanziaria e l’omologazione della proposta da parte del Tribunale competente, sono:

– il consolidamento del debito tributario

– la cessazione della materia del contendere

Alla data di presentazione della domanda, l’ufficio non può più procedere ad ulteriori Accertamenti anche se non sia ancora maturata la decadenza ed il debitore non può contestare pretese anche se non ancora definitive. Si cristallizza, quindi, la pretesa erariale che può riespandersi solo se la transazione viene a meno a causa dell’inadempimento del Contribuente e della disposta risoluzione del Concordato Preventivo.

Nel 𝐏𝐫𝐨𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐓𝐫𝐢𝐛𝐮𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨, la Transazione Fiscale conclusa dalle parti ed omologata dal competente Tribunale, sopravvenuta alla sentenza impugnata con il Ricorso per Cassazione, impone di definire tale ricorso con la declaratoria della 𝐂𝐞𝐬𝐬𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐭𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 per intervenuto accordo negoziale, con conseguente venir meno dell’efficacia della Sentenza impugnata oltre che dell’originario Avviso di Accertamento.

Lo ha stabilito la Cassazione che, con l’ordinanza 13090 del 27 aprile 2022, 𝐡𝐚 𝐫𝐢𝐠𝐞𝐭𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐠𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐄𝐧𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞.

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